Quattro Inutili Anni?

Interessante come proprio sull’Ucraina vengano fuori le prime crepe serie con i MAGA in campo repubblicano e conservatore. Intellettuali come Niall Ferguson, giornali come il New York Post, un manipolo di deputati e senatori. Ancora poco, ma la capacità dei MAGA di imporsi come movimento rivoluzionario dipende molto più da come viene gestita l’opposizione interna che non da quella esterna, esattaente come per i bolscevichi l’eliminazione di dissidenti e menscevichi fu molto più importante della gestione dei bianchi e degli zaristi. Fino ad adesso il tutto è stato gestito con enorme insipienza: Bannon fa esplicitamente il saluto romano, non si sa perché, in un paese anglosassone che quelle cose non le comprende, non le ha proprio nel DNA. Musk ormai è completamente fuori controllo, persino più del solito, litiga con chiunque non si capisce bene perché. Vance si comporta da raffinato intellettuale conservatore, peccato che invece sia il vicepresidente. Il doppio ruolo non ha funzionato per Marcello Pera ai tempi, figuriamoci per lui. Tutto questo mentre è iniziata una enorme battaglia indiscriminata contro la burocrazia interna, che resta gigantesca, tentacolare e potente, e contro la tradizionale rete di alleanze estere, che ha molti sostenitori interni, per esempio l’industria degli armamenti. Se passa l’appeasement con Putin, a chi li venderà la Lockheed Martin gli F35, alla Russia? Ricordiamo che queste costosissime armi possono pure essere disabilitate da remoto praticamente come un Iphone smarrito. La maggioranza alle camere è risicata, bastano pochi “ripensamenti di coscienza” più o meno spontanei per bloccare l’azione del governo. Inoltre la gente comune o meno inizia a sentire il peso delle politiche identitarie del nuovo governo. Sono tantissimi gli americani di origine latina, che si vedono amici deportati in massa e proibito il ricongiungimento familiare, mentre fanno esperienza di un dileggio assolutamente gratuito tipo “Gulf of America”. Personaggi in vista, come la supermodella trans Hunter Schafer, la protagonista di Euphoria, una che ha cambiato felicemente sesso a quattordici anni, e che ha appena ricevuto il suo primo passaporto adulto con scritto sopra “sesso M”, perché “quello c’era scritto sul certificato di nascita” dimostrando quanto la scelte “volute da Dio” e “fondate sulla biologia” possano essere in realtà ideologiche e violente. Passato il primo mese di shock, anche l’opposizione democratica sta iniziando a reagire e a passare in massa al principale strumento d’opposizione, i tribunali. In un paese di common law, di assetto federale, dove i governatori hanno il controllo delle rispettive guardie nazionali i contrappesi non mancano. Inoltre, il secondo emendamento non vale solo per i Proud Boys, le armi in casa le hanno molti. Quindi quattro anni di guerra civile? Personalmente non credo. Più verosimili quattro anni di paese bloccato in polemiche e guerre intestine inutili, che straparla della propria centralità e del proprio “destino manifesto”, mentre il resto del mondo va serenamente per la propria strada, annuendo ogni tanto, sempre più distrattamente, verso l’ennesima sparata da oltreoceano.

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